Il Mobility Management è una disciplina, regolamentata dalla legge, che si occupa di pianificare e monitorare operazioni strategiche volte a snellire gli spostamenti casa-lavoro dei dipendenti, o comunque a trasformarli in ottica green. Ogni azienda con oltre 100 dipendenti deve nominare il suo Mobility Manager secondo il Decreto Ministeriale del 12 maggio 2021, così come i comuni con oltre 50.000 abitanti devono individuare tra le proprie risorse interne un Mobility Manager di Area. Eppure, la vera svolta sostenibile in termini ambientali e sociali, può essere raggiunta solamente se tutti quanti i fili ricamati da ogni singola realtà territoriale venissero tessuti insieme compattamente, anche considerando i fondi per la sostenibilità promossi dall’Europa. Scopriamo allora quali sono i vantaggi se si inizia a considerare il Mobility Management come un’attività collettiva a livello territoriale, fatta di comunicazione e collaborazione a diversi livelli.
I Singoli Mobility Manager Aziendali sono tenuti a presentare ogni anno il Piano Spostamento Casa Lavoro al comune di competenza. Si tratta di un documento che fotografa lo stato dell’arte della mobilità quotidiana dei dipendenti della sede lavorativa in questione, oltre a proporre strategie future a favore dell’ambiente e valutare quelle già in essere. A sua volta, fatto tesoro delle strategie e delle criticità evidenziate dai singoli PSCL forniti annualmente, il Mobility Manager di Area dovrebbe instaurare un dialogo e favorire la collaborazione tra le realtà territoriali, per creare le migliori condizioni di mobilità per i cittadini. Il dialogo tra diverse competenze territoriali potrebbe contribuire a facilitare un’evoluzione sostenibile degli spostamenti, magari incentivando il ricorso ad infrastrutture inter-territoriali votate a ridurre l’impatto ambientale.
Per comprendere meglio l’utilità, e quindi l’efficacia di una rete di professionisti, riassumiamo brevemente quali sono le responsabilità di un Mobility Manager.
Innanzitutto si occupa di elaborare un PSCL, un documento volto a gestire la domanda di mobilità del personale dipendente per consentire l’impatto ambientale degli spostamenti collettivi quotidiani. nella redazione di questo PSCL valuta il livello di soddisfazione del personale somministrando questionari e realizzando indagini specifiche. Inoltre monitora e adegua annualmente il PSCL sulla base delle indicazioni ricevute dal comune territorialmente competente. Proprio quest’ultimo dovrebbe contribuire nel creare una rete di Mobility Manager territoriali, che possano collaborare in sinergia, in modo da estendere ulteriormente gli orizzonti di una mobilità sostenibile.
Una collaborazione virtuosa tra Mobility Manager può contribuire a realizzare partnership e interventi diffusi sul territorio, volti a favorire l’efficienza e l’efficacia di servizi di trasporto pubblico, ma anche l’incentivazione di servizi disharing mobility basati su veicoli green. Nello specifico, una rete di Mobility Manager ha lo scopo di soddisfare alcuni bisogni concreti, stigmatizzati dalla quotidiana congestione del traffico urbano. Ad esempio:
In quest’ottica riveste sicuramente un ruolo centrale il Mobility Manager di Area, il quale coordina l’attività di tutti i Mobility Manager Aziendali del territorio. Il suo compito è quello di ricevere e verificare i PSCL forniti dalle aziende, ma anche e soprattutto di creare una sinergia tra di esse favorendo la comunicazione e la cooperazione tra i Mobility Manager Aziendali. In tale contesto, il Mobility Manager di Area mette in atto vivere operazioni:
La collaborazione dovrebbe articolarsi in più livelli: da quello interno all’azienda a quello collettivo, con il fine di rendere le città più sostenibili riducendo l’impatto sull’ambiente. La rete del territorio dovrebbe perciò includere i Mobility Manager di Aziende e i loro omologhi pubblici e scolastici, ma anche amministratori pubblici, società di trasporto e tecnici sulle politiche di mobility management per riconvertire il più possibile il sistema dei trasporti. Un aspetto da non sottovalutare è il fatto che queste reti, e in particolare i mobility manager, siano gli attori a cui l’Europa guarderà sempre più. Infatti queste collaborazioni diffuse possono contribuire ad incanalare gli investimenti previsti nei prossimi anni nella giusta direzione.
La tavola rotonda tenutasi in occasione della ventunesima edizione della Conferenza Nazionale sul Mobility Management e la Mobilità Sostenibile ha confermato che in tutte le città il lavoro di coordinamento dei Mobility Manager di Area sta crescendo e che le imprese stanno sempre più facendo propria la cultura della sostenibilità, dando vita a diverse partnership per realizzare infrastrutture green. L’auspicio di tutti i presenti alla tavola rotonda è che in futuro si inauguri una rete di coordinamento nazionale tra i Mobility Manager di Area che faciliti il loro lavoro e che svolga una funzione analoga a quella che ognuno di questi professionisti svolge nella propria città.
Hai in mente un’iniziativa di mobilità sostenibile per la tua azienda, ma che guardi anche al bene del territorio? Contatta il nostro consulente per conoscere il mobility di area di riferimento!